Pomeriggi di fine aprile,
primavera che gioca a nascondino e il calore di un grigio mélange che una
cucitura rosso fuoco ravviva come lingua di fuoco.
manumau
martedì 30 aprile 2013
lunedì 25 marzo 2013
Strocchiola
Da un po’
di tempo oramai, oltre ai porta legna, sto realizzando dei contenitori in
feltro di diverse forme e svariati colori che si possono utilizzare
assecondando qualsiasi ghiribizzo.
Ho dato
loro un nome che solo a pronunciarlo fa venir voglia di sorridere: Strocchiola.
Confesso
che quando poi mi cimento nella
fotografia di queste mie creazioni, alla loro cucitura non so mai resistere.
E dunque,
Siorree e Siorrii, ecco a voi le Strocchiole di mau!
giovedì 21 marzo 2013
Sì, avete visto bene: c’è proprio un buco da lì a qui
Quasi
imperdonabile non aver scritto più nulla da così lungo tempo.
Temo di aver
infranto almeno un milione e mezzo di regole di comportamento dell’interconnessione globale.
Faccio pertanto appello alla generosità di ciascuno e ringrazio chi non si è arreso e viene
ancora a dare una sbirciatina.
Buona primavera!
lunedì 1 ottobre 2012
Orione
C’erano una
volta un omino e una donnina che vivevano in una casetta molto carina e
luminosa, con tanto di caminetto per riscaldarsi durante l’inverno. Non mancava
proprio nulla tranne, bisogna dirlo, un portalegna per contenere la scorta dei
ceppi necessari ad affrontare le fredde serate invernali. Fu così che, pensa che ti ripensa, alla donnina
che viveva in quella casetta venne in mente di costruirselo da sé, quel
portalegna. Allora andò alla ricerca di qualcosa che la ispirasse. Lo trovò. Era un
materiale caldo, di mille splendidi colori ed era così bello lavorarlo.
Disegna, taglia, cuci, disfa, ridisegna, ritaglia, ricuci … et voilà! Ecco
quello che aveva immaginato senza nemmeno esserne consapevole. E così, l’omino
e la donnina avevano finalmente il loro portalegna perfetto per contenere tutta
la scorta dei ceppi necessari ad affrontare le fredde serate. E furono inverni
bellissimi!
Nasce
tutto da qui. La fiaba è vera. Da allora non ho più smesso di lavorare il
feltro e dal porta legna sono passata ai contenitori di diverse dimensioni e
fogge e poi di nuovo ai portalegna. Oggi vi presento ORIONE.
martedì 18 settembre 2012
Senza titolo
Colore è calore, musica, mistero, meraviglia.
Il materiale evoca, ispira e chiede che gli vengano
date forme e funzioni sempre diverse, magari inusuali, inaspettate, meglio
ancora se insospettabili.
Intuire armonie di colori, forme e materia stimola un’incessante
ricerca nell’invenzione.
Nelle mie creazioni soggiace il desiderio che
quell’intuizione di armonia possa deliziare, divertire e far sentire a casa
ovunque ci si trovi.
martedì 3 luglio 2012
Quando 'bottone' fa rima con 'generosità'
E
come potevo non esprimere qui la mia riconoscenza a Rosi e a sua mamma per
tanta generosità? Mi sento così grata per il bellissimo gesto, che spero faccia
loro piacere leggere queste righe che parlano della gioia che mi han procurato.
Questa
la storia. Al mercatino di Ceolini (di cui ho parlato nel post precedente), un
giorno si avvicina una donna molto sorridente che fa degli apprezzamenti sui
miei portachiavi realizzati con i bottoni. È Rosi. La cosa mi riempie di
soddisfazione, ovviamente, ma Rosi non si ferma qui. Dice che sua mamma ha dei
bottoni che secondo lei mi darebbe volentieri, dal momento che non li utilizza.
Io sono già al settimo cielo. Be’, il
giorno dopo Rosi torna con sua mamma, la quale vede i portachiavi e mi conferma
che le farebbe piacere regalarmi questi suoi piccoli gioielli che, negli anni,
ha recuperato e conservato.
Dite,
non sono stupendi?
Questa
mattina li ho visti tutti tutti tutti e sono davvero bellissimi. Il cuore è
nato proprio dal desiderio di dire - ancora una volta lasciatemelo ripetere -
‘Grazie!’ a queste due generosissime donne (la mamma di Rosi che me li ha
donati e Rosi che si è presa la briga di ritornare, portando sua mamma e poi di
contattarmi per farmeli avere), che con il loro gesto hanno dimostrato, fra le
altre cose, di apprezzare le mie piccole creazioni.
Ps:
I miei bottoni sono tutti divisi in barattoli per genere o colore. E poi ci
sono anche quelli da cui non mi potrò mai separare (con tanto di etichetta che
recita proprio così). Ogni tanto li verso tutti sul tavolo o in una scatola e
ci affondo le mani mescolandoli e rimescolandoli. È una sensazione meravigliosa.
martedì 19 giugno 2012
Una presente assenza
Ci
sono o non ci sono?
Scrivo
o non scrivo?
Posto
o non posto?
Presente
o assente?
Tutte
e due.
Ci
sono perché sto lavorando in continuazione, ma per questo non mi è possibile
essere sempre presente qui; scrivo ma poi non posto perché rivedo, correggo e
qualche volta rimando; non scrivo perché le mie mani sono affaccendate in altre
faccende. Ora però, dopo un’apparente lunga assenza … POSTO! E che non si dica
che non ci sono, perbacco!
Orbene,
in questo periodo ne sono successe di cose. Innanzitutto ho avuto il piacere e
l’onore di partecipare alla manifestazione Non
solo pezzi di legno che si tiene tutti gli anni a Ceolini di Fontanafredda.
È questa una splendida occasione per grandi e piccini di passare quattro deliziose
giornate in compagnia di straordinari artisti di strada che si esibiscono fino
a tarda sera. Giovani di talento che portano i loro spettacoli in giro per
l’Europa. E i bambini lì, incantati, a bocca aperta o a ridere a crepapelle.
Non si sa se fotografare gli artisti o i piccini.
Ed
ecco a voi, Sioooori e Sioooreeee:
i
Circondati (musicisti circensi)
i
Nanirossi (acrobati eccezionali e divertentissimi)
LucaTresoldi funambolo straordinario
Da
anni seguo questa manifestazione che, oltre agli artisti di strada, ospita
anche artigiani e hobbisti e mai avrei pensato un giorno di parteciparvi. Ed
eccomi là, la prima sera, con la bancarella proprio di fronte a una delle
piazzole dove gli spettacoli avevano luogo, ad ammirare la bravura di un
funambolo con tanto di luna piena a coronare il sogno. Brividi e commozione.
Non ho mangiato, non ho dormito. Eh, esagerata. Sì, non mi sono fatta mancare proprio
nulla.
Quattro
giorni di temporali scampati e i soliti artigian-meteorologi che scrutano il
cielo e fanno previsioni approssimative e scaramantiche. La più bella che ho
sentito è stata ‘E anche oggi, speriamo che non pioggi’.
Io avevo trovato quest’immagine che avrei voluto, un po’ per scaramanzia e un po’ per ironizzare, appendere al mio gazebo. Ma poi ho preferito evitare. Non si sa mai.
E
dopo l’avventura di Ceolini, la settimana riparte densa di impegni e di idee
che frullano e rifrullano. E via a disegnare, tagliare, cucire, scrivere,
considerare, ponderare, trattare, proporre, pianificare. Pian piano, sento che
le cose prendono forma e che la forma non è mai definitiva, che si presta a essere
rimodellata e ripensata. I suggerimenti di molti sono preziosissimi contributi
che mi aiutano a rivedere le cose in modo sempre diverso. E son fiumi
d’inchiostro riversati in innumerevoli promemoria che semino per tutta casa.
Se ciascuno mettesse radici e si trasformasse in una piantina, la nostra dimora
sarebbe una foresta pluviale.
martedì 22 maggio 2012
Mercatini e altre delizie
Dai,
dai, che mancano pochi giorni al mercatino. Più la data si avvicina, più si
lavora di buona lena.
Domenica
mattina, macchina carica come per un trasloco, tanta voglia di un altro caffè e
un’amica che si offre di partire con te alle 6:30. Più che un’amica, un mito!
Arrivo
nel piccolo paesino di Polcenigo. La giornata pare perfetta. Un sole timido
comincia a intiepidire le mura del centro storico e tutti lì a cercare il posto
assegnato. Qualche segno di nervosismo –forse qualcuno non è riuscito a berlo
il caffè, o magari, per eccesso di scrupolo, ne ha bevuto qualcuno di troppo -
che fa sorridere e risveglia completamente dal torpore mattutino. Poi, tutti
all’opera: a gazebo spiegati si imbandiscono banchetti e si studiano
disposizioni. Le creazioni affiorano da scatole, scatoloni, sacchetti anonimi e
cominciano a colorare le stradine del borgo. Un affaccendamento di mani sapienti
anima questo inizio di giornata.
Per
me, che di mercatini ne ho fatti appena due o tre, è ancora tutto nuovo e
allestire il banchetto una vera sfida. Fortuna che c’è Clara (il mito) che mi
aiuta, mi consiglia, mi supporta e mi fa da ammiratrice ‘Ma che bello, Maura’,
‘Ma che meraviglia!’ e io mi sento lieve e felice come non mai. Studiamo,
correggiamo, risistemiamo, ristudiamo, ricorreggiamo, riririsistemiamo e ci
divertiamo un sacco.
Lei
ha dimenticato la macchina fotografica, ma io no. E così ecco immortalati
banchetto
e banchetto con mito.
Finito
dunque di sistemare e abbastanza soddisfatte del risultato ottenuto, ci
concediamo, a turno, il tanto desiato caffè.
Magia.
Strade appena poco prima vuote, si sono trasformate in universi colorati ed
essendo questa anche festa di primavera, contribuiscono fra gli altri fiori,
piante, fragole e ciliegie.
Arrivata
al chiosco e pronta per il caffè, non resisto e, con la mia proverbiale atavica
paura di morire di fame, penso che proprio non posso fare a meno – prima che
arrivi il pienone - di accaparrarmi due panini con salame e formaggio che,
bloccata dalla ressa davanti al mio banchetto, più tardi potrei non essere più
in grado di andarmi a comprare.
Così,
torno tutta fiera e appagata da Clara e mostro trionfante il bottino. Forse è
un po’ preoccupata, ma non lo dà a vedere e sorride.
Seconda
fase dell’avventura.
Il
timore che possa piovere viene costantemente misurato dando sempre uno sguardo
alla montagna e alle nubi che si addensano e si diradano sulla cima. Pare che
siamo tutti anche un po’meteorologi ma, di nascosto, ciascuno fa gli scongiuri.
Il
nostro vicino è bravissimo. Falegname da 40 anni e pieno d’entusiasmo. Un vero
venditore, pieno di passione per il suo lavoro, simpatico, affabile e
affabulatore. Non perde un colpo. Chapeau!
E
poi ci sono le visite. Una più gradita dell’altra. Mariti travestiti da
ciclisti, amici travestiti da turisti, consulenti pieni di talento e creatività
travestiti da bambini e pure genitori travestiti da passanti.
In
poche parole -‘Seeee’, direte voi- , una domenica davvero deliziosa!
Ps:
verso le quattro del pomeriggio la pioggia ci ha fatto scappare alla velocità
della luce. Metà dei meteorologi presenti al mercatino sono stati bocciati e
l’altra metà, rimandati a settembre.
giovedì 10 maggio 2012
Disordine alfabetico
Difficile scrivere con quanto
si leggerà appena più sotto.
Quasi quasi mi butto…
Ringrazio Antonella per le
parole della sua poesia che in questi anni mi hanno accompagnata, risuonando
lievi lievi di tanto in tanto, come lontana eco, come parole bisbigliate appena,
così come solo con la genialità della poesia si può far.
Madre
Rossini, Verdi, Puccini:
abbracci di note
volteggiano per le stanze.
Dal tuo canto
L’allegria della casa.
Racconti l’aria del cibo
e i bambini mangiano.
Le tue postille
arredano i loro libri
ancora da scrivere
ancora da leggere.
Di dieci colori le scarpe
del tuo passo sicuro.
Di mille sfumature i fili
di lana
che intrecci nell’arazzo di
luce.
La materia dei loro
vestiti.
Assicuri:
ascolta Vivaldi,
le parole verranno.
E la poesia sarà un
giardino
Senza umane stagioni.
Antonella Silvestrini
Cuci una foglia vicino alle
parole, cuci le parole tra loro,
guarda una foglia come
viene soffiata lontano.
Il tempo mentre scriviamo
vola, noi moriamo a noi stessi
mentre intorno ci cresce la
vita e la realtà si addensa, s’in-
treccia, diventa una radice
che sale fino a un tronco e ridi-
venta foglio.
Da sempre mi mancano le
parole e io ne ho nostalgia.
Per questo cucio, cucio,
cucio.
Antonella Anedda
mercoledì 2 maggio 2012
Tigli, nanerottole e Capitan uncinetto
La
prima immagine che la mia memoria riesce a rievocare risale ai tempi
dell’asilo. Ricamo a punto croce in cortile, all’ombra dei tigli.
Miniseggioline disposte in cerchio e un gruppetto di nanerottole che si
cimentavano con ago e filo. Che meraviglia!
Poi
è arrivato il lavoro a ferri e all’ uncinetto. E son stati maglioni e sciarpe
per tanti (che, spesso, poveretti, han dovuto portare anche cose un po’
sbilenche e sembrar contenti).
Ma
cominciamo dall’uncinetto.
Qualche
tempo fa, dopo un lungo periodo in cui non avevo avuto il tempo di dedicarmi a
null’altro che lezioni, lezioni e lezioni (insegno italiano come lingua
seconda), le mie mani hanno cominciato a spazientirsi, smaniando di realizzare
qualcosa. E cosa comincio, che non ho il tempo neanche di ‘grattarmi la testa’?
(Questa è Sicilia, signori miei).
Facciamo
così: adesso facciamo un lavoretto all’uncinetto, va bene?
Sììììììì!
Inverno,
lana, colori, nulla di chiaro in mente rispetto a cosa ne sarebbe venuto fuori
…. et voilà!
Le
righe, la compattezza data dalla lavorazione e la combinazione di colori hanno
portato a un risultato che mi ha proprio entusiasmato. Una sciarpa caldissima,
ve l’assicuro.
Da
lì son nati poi i ‘fasciacollo’. Ancora più comodi e caldi delle sciarpe! (Di
questi poi, ne riparleremo quando ricomincerà a fare un po’ di freddino).
Dal
momento che l’uncinetto non si poteva abbandonare così in estate, in cotone ho
realizzato una copertina per il bimbo di un’amica.
Sebbene facesse molto caldo, la neomamma l’ha utilizzata tantissimo sia di sera, sia durante il giorno per entrare in quei negozi in cui appena arriva la bella stagione, sparano l’aria condizionata al massimo e raggiungono temperature glaciali (tanto che mancherebbero solo i pinguini per completare lo scenario polare).
Tu ti prendi comunque il colera, ma il tuo pargolo è in una botte di ferro.
E
ora questa sciarpa. Io me la mangerei, da tanto mi piacciono i colori.
Per
chiudere in bellezza e sempre a proposito di uncinetto, vorrei tornare a quel
primo ricordo d’infanzia, con la sua magia del lavoro in gruppo.
Il
mondo dell’uncinetto è davvero spettacolare e oggi, grazie alla tecnologia, se ne
può gioire abbondantemente: la rete è piena di veri e propri capolavori! Chi ha
dato una sbirciata alla mia sezione di p(t)interest, avrà notato che gli ho
dedicato una cartella dal nome Capitan
uncinetto.
Ma
torniamo al lavoro in gruppo. Vorrei rendere omaggio a una persona che seguo da
molto tempo e che con la sua energia, grinta e creatività ha realizzato dei
progetti davvero encomiabili. Roberta Castiglione è il suo nome e dal momento
che ci sarebbero un milione di cose da dire su di lei, mi limito a parlare del
progetto Social Crochet e vi
consiglio di cliccare sul link per scoprire il resto. Roberta ha creato sulla
sua pagina di Facebook un gruppo che, una volta alla settimana si riunisce
on-line e, seguendo le sue istruzioni (sia attraverso delle immagini, sia
attraverso i sapienti consigli elargiti nel corso di ciascuna sessione), impara i trucchi del
mestiere e realizza cose sempre diverse.
Roberta mi ha riportato ai tempi del cortile soleggiato, delle nanerottole e dell'inebriante profumo dei tigli. Brava Roberta!
Iscriviti a:
Post (Atom)