giovedì 10 maggio 2012

Disordine alfabetico





Difficile scrivere con quanto si leggerà appena più sotto.
Quasi quasi mi butto…
Ringrazio Antonella per le parole della sua poesia che in questi anni mi hanno accompagnata, risuonando lievi lievi di tanto in tanto, come lontana eco, come parole bisbigliate appena, così come solo con la genialità della poesia si può far.




Madre

Rossini, Verdi, Puccini:
abbracci di note
volteggiano per le stanze.
Dal tuo canto
L’allegria della casa.

Racconti l’aria del cibo
e i bambini mangiano.

Le tue postille
arredano i loro libri
ancora da scrivere
ancora da leggere.

Di dieci colori le scarpe
del tuo passo sicuro.
Di mille sfumature i fili di lana
che intrecci nell’arazzo di luce.
La materia dei loro vestiti.

Assicuri:
ascolta Vivaldi,
le parole verranno.
E la poesia sarà un giardino
Senza umane stagioni.

Antonella Silvestrini




Cuci una foglia vicino alle parole, cuci le parole tra loro,
guarda una foglia come viene soffiata lontano.

Il tempo mentre scriviamo vola, noi moriamo a noi stessi
mentre intorno ci cresce la vita e la realtà si addensa, s’in-
treccia, diventa una radice che sale fino a un tronco e ridi-
venta foglio.

Da sempre mi mancano le parole e io ne ho nostalgia.
Per questo cucio, cucio, cucio.

Antonella Anedda

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