mercoledì 2 maggio 2012

Tigli, nanerottole e Capitan uncinetto


La prima immagine che la mia memoria riesce a rievocare risale ai tempi dell’asilo. Ricamo a punto croce in cortile, all’ombra dei tigli. Miniseggioline disposte in cerchio e un gruppetto di nanerottole che si cimentavano con ago e filo. Che meraviglia!
Poi è arrivato il lavoro a ferri e all’ uncinetto. E son stati maglioni e sciarpe per tanti (che, spesso, poveretti, han dovuto portare anche cose un po’ sbilenche e sembrar contenti).
Ma cominciamo dall’uncinetto.
Qualche tempo fa, dopo un lungo periodo in cui non avevo avuto il tempo di dedicarmi a null’altro che lezioni, lezioni e lezioni (insegno italiano come lingua seconda), le mie mani hanno cominciato a spazientirsi, smaniando di realizzare qualcosa. E cosa comincio, che non ho il tempo neanche di ‘grattarmi la testa’? (Questa è Sicilia, signori miei).
Facciamo così: adesso facciamo un lavoretto all’uncinetto, va bene?
Sììììììì!
Inverno, lana, colori, nulla di chiaro in mente rispetto a cosa ne sarebbe venuto fuori …. et voilà!




Le righe, la compattezza data dalla lavorazione e la combinazione di colori hanno portato a un risultato che mi ha proprio entusiasmato. Una sciarpa caldissima, ve l’assicuro.
Da lì son nati poi i ‘fasciacollo’. Ancora più comodi e caldi delle sciarpe! (Di questi poi, ne riparleremo quando ricomincerà a fare un po’ di freddino).

Dal momento che l’uncinetto non si poteva abbandonare così in estate, in cotone ho realizzato una copertina per il bimbo di un’amica. 





Sebbene facesse molto caldo, la neomamma l’ha utilizzata tantissimo sia di sera, sia durante il giorno per entrare in quei negozi in cui appena arriva la bella stagione, sparano l’aria condizionata al massimo e raggiungono temperature glaciali (tanto che mancherebbero solo i pinguini per completare lo scenario polare). 




Tu ti prendi comunque il colera, ma il tuo pargolo è in una botte di ferro.



E ora questa sciarpa. Io me la mangerei, da tanto mi piacciono i colori.




Per chiudere in bellezza e sempre a proposito di uncinetto, vorrei tornare a quel primo ricordo d’infanzia, con la sua magia del lavoro in gruppo.
Il mondo dell’uncinetto è davvero spettacolare e oggi, grazie alla tecnologia, se ne può gioire abbondantemente: la rete è piena di veri e propri capolavori! Chi ha dato una sbirciata alla mia sezione di p(t)interest, avrà notato che gli ho dedicato una cartella dal nome Capitan uncinetto.
Ma torniamo al lavoro in gruppo. Vorrei rendere omaggio a una persona che seguo da molto tempo e che con la sua energia, grinta e creatività ha realizzato dei progetti davvero encomiabili. Roberta Castiglione è il suo nome e dal momento che ci sarebbero un milione di cose da dire su di lei, mi limito a parlare del progetto Social Crochet e vi consiglio di cliccare sul link per scoprire il resto. Roberta ha creato sulla sua pagina di Facebook un gruppo che, una volta alla settimana si riunisce on-line e, seguendo le sue istruzioni (sia attraverso delle immagini, sia attraverso i sapienti consigli elargiti nel corso di ciascuna sessione), impara i trucchi del mestiere e realizza cose sempre diverse.
Roberta mi ha riportato ai tempi del cortile soleggiato, delle nanerottole e dell'inebriante profumo dei tigli. Brava Roberta!

2 commenti:

  1. Dai tempi dei tigli in cortile una cosa non e' cambiata: sei ancora una nanerottola :-)
    complimenti a sciarpe e copertine per i cuccioli.

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  2. Bell'amica questa "Titti"...ma come si permette di darti della nanerottola?....probabilmente non ti vede da molto tempo, giusto? Bellissimi i colori e la trama così regolare e compatta dà un senso di perfezione...beati quelli che hanno questa manualità! sob!

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