lunedì 1 ottobre 2012

Orione


C’erano una volta un omino e una donnina che vivevano in una casetta molto carina e luminosa, con tanto di caminetto per riscaldarsi durante l’inverno. Non mancava proprio nulla tranne, bisogna dirlo, un portalegna per contenere la scorta dei ceppi necessari ad affrontare le fredde serate invernali.  Fu così che, pensa che ti ripensa, alla donnina che viveva in quella casetta venne in mente di costruirselo da sé, quel portalegna. Allora andò alla ricerca di qualcosa che la ispirasse. Lo trovò. Era un materiale caldo, di mille splendidi colori ed era così bello lavorarlo. Disegna, taglia, cuci, disfa, ridisegna, ritaglia, ricuci … et voilà! Ecco quello che aveva immaginato senza nemmeno esserne consapevole. E così, l’omino e la donnina avevano finalmente il loro portalegna perfetto per contenere tutta la scorta dei ceppi necessari ad affrontare le fredde serate. E furono inverni bellissimi!



Nasce tutto da qui. La fiaba è vera. Da allora non ho più smesso di lavorare il feltro e dal porta legna sono passata ai contenitori di diverse dimensioni e fogge e poi di nuovo ai portalegna. Oggi vi presento ORIONE.

martedì 18 settembre 2012

Senza titolo


Colore è calore, musica, mistero, meraviglia.

Il materiale evoca, ispira e chiede che gli vengano date forme e funzioni sempre diverse, magari inusuali, inaspettate, meglio ancora se  insospettabili.

Intuire armonie di colori, forme e materia stimola un’incessante ricerca nell’invenzione.

Nelle mie creazioni soggiace il desiderio che quell’intuizione di armonia possa deliziare, divertire e far sentire a casa ovunque ci si trovi.

martedì 3 luglio 2012

Quando 'bottone' fa rima con 'generosità'


E come potevo non esprimere qui la mia riconoscenza a Rosi e a sua mamma per tanta generosità? Mi sento così grata per il bellissimo gesto, che spero faccia loro piacere leggere queste righe che parlano della gioia che mi han procurato.
Questa la storia. Al mercatino di Ceolini (di cui ho parlato nel post precedente), un giorno si avvicina una donna molto sorridente che fa degli apprezzamenti sui miei portachiavi realizzati con i bottoni. È Rosi. La cosa mi riempie di soddisfazione, ovviamente, ma Rosi non si ferma qui. Dice che sua mamma ha dei bottoni che secondo lei mi darebbe volentieri, dal momento che non li utilizza. Io sono già al settimo cielo.  Be’, il giorno dopo Rosi torna con sua mamma, la quale vede i portachiavi e mi conferma che le farebbe piacere regalarmi questi suoi piccoli gioielli che, negli anni, ha recuperato e conservato.
  
Dite, non sono stupendi?


Questa mattina li ho visti tutti tutti tutti e sono davvero bellissimi. Il cuore è nato proprio dal desiderio di dire - ancora una volta lasciatemelo ripetere - ‘Grazie!’ a queste due generosissime donne (la mamma di Rosi che me li ha donati e Rosi che si è presa la briga di ritornare, portando sua mamma e poi di contattarmi per farmeli avere), che con il loro gesto hanno dimostrato, fra le altre cose, di apprezzare le mie piccole creazioni.

Ps: I miei bottoni sono tutti divisi in barattoli per genere o colore. E poi ci sono anche quelli da cui non mi potrò mai separare (con tanto di etichetta che recita proprio così). Ogni tanto li verso tutti sul tavolo o in una scatola e ci affondo le mani mescolandoli e rimescolandoli.  È una sensazione meravigliosa.  

martedì 19 giugno 2012

Una presente assenza


Ci sono o non ci sono?
Scrivo o non scrivo?
Posto o non posto?
Presente o assente?
Tutte e due.
Ci sono perché sto lavorando in continuazione, ma per questo non mi è possibile essere sempre presente qui; scrivo ma poi non posto perché rivedo, correggo e qualche volta rimando; non scrivo perché le mie mani sono affaccendate in altre faccende. Ora però, dopo un’apparente lunga assenza … POSTO! E che non si dica che non ci sono, perbacco!
Orbene, in questo periodo ne sono successe di cose. Innanzitutto ho avuto il piacere e l’onore di partecipare alla manifestazione Non solo pezzi di legno che si tiene tutti gli anni a Ceolini di Fontanafredda. È questa una splendida occasione per grandi e piccini di passare quattro deliziose giornate in compagnia di straordinari artisti di strada che si esibiscono fino a tarda sera. Giovani di talento che portano i loro spettacoli in giro per l’Europa. E i bambini lì, incantati, a bocca aperta o a ridere a crepapelle. Non si sa se fotografare gli artisti o i piccini.
Ed ecco a voi, Sioooori e Sioooreeee:

i Circondati (musicisti circensi)


i Nanirossi (acrobati eccezionali e divertentissimi)


LucaTresoldi funambolo straordinario




Da anni seguo questa manifestazione che, oltre agli artisti di strada, ospita anche artigiani e hobbisti e mai avrei pensato un giorno di parteciparvi. Ed eccomi là, la prima sera, con la bancarella proprio di fronte a una delle piazzole dove gli spettacoli avevano luogo, ad ammirare la bravura di un funambolo con tanto di luna piena a coronare il sogno. Brividi e commozione. Non ho mangiato, non ho dormito. Eh, esagerata. Sì, non mi sono fatta mancare proprio nulla.
Quattro giorni di temporali scampati e i soliti artigian-meteorologi che scrutano il cielo e fanno previsioni approssimative e scaramantiche. La più bella che ho sentito è stata ‘E anche oggi, speriamo che non pioggi’.
Io avevo trovato quest’immagine che avrei voluto, un po’ per scaramanzia e un po’ per ironizzare, appendere al mio gazebo. Ma poi ho preferito evitare. Non si sa mai. 


E dopo l’avventura di Ceolini, la settimana riparte densa di impegni e di idee che frullano e rifrullano. E via a disegnare, tagliare, cucire, scrivere, considerare, ponderare, trattare, proporre, pianificare. Pian piano, sento che le cose prendono forma e che la forma non è mai definitiva, che si presta a essere rimodellata e ripensata. I suggerimenti di molti sono preziosissimi contributi che mi aiutano a rivedere le cose in modo sempre diverso. E son fiumi d’inchiostro riversati in innumerevoli promemoria che semino per tutta casa. Se ciascuno mettesse radici e si trasformasse in una piantina, la nostra dimora sarebbe una foresta pluviale.  

martedì 22 maggio 2012

Mercatini e altre delizie


Dai, dai, che mancano pochi giorni al mercatino. Più la data si avvicina, più si lavora di buona lena.
Domenica mattina, macchina carica come per un trasloco, tanta voglia di un altro caffè e un’amica che si offre di partire con te alle 6:30. Più che un’amica, un mito!
Arrivo nel piccolo paesino di Polcenigo. La giornata pare perfetta. Un sole timido comincia a intiepidire le mura del centro storico e tutti lì a cercare il posto assegnato. Qualche segno di nervosismo –forse qualcuno non è riuscito a berlo il caffè, o magari, per eccesso di scrupolo, ne ha bevuto qualcuno di troppo - che fa sorridere e risveglia completamente dal torpore mattutino. Poi, tutti all’opera: a gazebo spiegati si imbandiscono banchetti e si studiano disposizioni. Le creazioni affiorano da scatole, scatoloni, sacchetti anonimi e cominciano a colorare le stradine del borgo. Un affaccendamento di mani sapienti anima questo inizio di giornata.
Per me, che di mercatini ne ho fatti appena due o tre, è ancora tutto nuovo e allestire il banchetto una vera sfida. Fortuna che c’è Clara (il mito) che mi aiuta, mi consiglia, mi supporta e mi fa da ammiratrice ‘Ma che bello, Maura’, ‘Ma che meraviglia!’ e io mi sento lieve e felice come non mai. Studiamo, correggiamo, risistemiamo, ristudiamo, ricorreggiamo, riririsistemiamo e ci divertiamo un sacco.
Lei ha dimenticato la macchina fotografica, ma io no. E così ecco immortalati

banchetto


e banchetto con mito.


Finito dunque di sistemare e abbastanza soddisfatte del risultato ottenuto, ci concediamo, a turno, il tanto desiato caffè.




Magia. Strade appena poco prima vuote, si sono trasformate in universi colorati ed essendo questa anche festa di primavera, contribuiscono fra gli altri fiori, piante, fragole e ciliegie. 
Arrivata al chiosco e pronta per il caffè, non resisto e, con la mia proverbiale atavica paura di morire di fame, penso che proprio non posso fare a meno – prima che arrivi il pienone - di accaparrarmi due panini con salame e formaggio che, bloccata dalla ressa davanti al mio banchetto, più tardi potrei non essere più in grado di andarmi a comprare.
Così, torno tutta fiera e appagata da Clara e mostro trionfante il bottino. Forse è un po’ preoccupata, ma non lo dà a vedere e sorride.




Seconda fase dell’avventura.
Il timore che possa piovere viene costantemente misurato dando sempre uno sguardo alla montagna e alle nubi che si addensano e si diradano sulla cima. Pare che siamo tutti anche un po’meteorologi ma, di nascosto, ciascuno fa gli scongiuri.
Il nostro vicino è bravissimo. Falegname da 40 anni e pieno d’entusiasmo. Un vero venditore, pieno di passione per il suo lavoro, simpatico, affabile e affabulatore. Non perde un colpo. Chapeau!
E poi ci sono le visite. Una più gradita dell’altra. Mariti travestiti da ciclisti, amici travestiti da turisti, consulenti pieni di talento e creatività travestiti da bambini e pure genitori travestiti da passanti.
In poche parole -‘Seeee’, direte voi- , una domenica davvero deliziosa!

Ps: verso le quattro del pomeriggio la pioggia ci ha fatto scappare alla velocità della luce. Metà dei meteorologi presenti al mercatino sono stati bocciati e l’altra metà, rimandati a settembre.

giovedì 10 maggio 2012

Disordine alfabetico





Difficile scrivere con quanto si leggerà appena più sotto.
Quasi quasi mi butto…
Ringrazio Antonella per le parole della sua poesia che in questi anni mi hanno accompagnata, risuonando lievi lievi di tanto in tanto, come lontana eco, come parole bisbigliate appena, così come solo con la genialità della poesia si può far.




Madre

Rossini, Verdi, Puccini:
abbracci di note
volteggiano per le stanze.
Dal tuo canto
L’allegria della casa.

Racconti l’aria del cibo
e i bambini mangiano.

Le tue postille
arredano i loro libri
ancora da scrivere
ancora da leggere.

Di dieci colori le scarpe
del tuo passo sicuro.
Di mille sfumature i fili di lana
che intrecci nell’arazzo di luce.
La materia dei loro vestiti.

Assicuri:
ascolta Vivaldi,
le parole verranno.
E la poesia sarà un giardino
Senza umane stagioni.

Antonella Silvestrini




Cuci una foglia vicino alle parole, cuci le parole tra loro,
guarda una foglia come viene soffiata lontano.

Il tempo mentre scriviamo vola, noi moriamo a noi stessi
mentre intorno ci cresce la vita e la realtà si addensa, s’in-
treccia, diventa una radice che sale fino a un tronco e ridi-
venta foglio.

Da sempre mi mancano le parole e io ne ho nostalgia.
Per questo cucio, cucio, cucio.

Antonella Anedda

mercoledì 2 maggio 2012

Tigli, nanerottole e Capitan uncinetto


La prima immagine che la mia memoria riesce a rievocare risale ai tempi dell’asilo. Ricamo a punto croce in cortile, all’ombra dei tigli. Miniseggioline disposte in cerchio e un gruppetto di nanerottole che si cimentavano con ago e filo. Che meraviglia!
Poi è arrivato il lavoro a ferri e all’ uncinetto. E son stati maglioni e sciarpe per tanti (che, spesso, poveretti, han dovuto portare anche cose un po’ sbilenche e sembrar contenti).
Ma cominciamo dall’uncinetto.
Qualche tempo fa, dopo un lungo periodo in cui non avevo avuto il tempo di dedicarmi a null’altro che lezioni, lezioni e lezioni (insegno italiano come lingua seconda), le mie mani hanno cominciato a spazientirsi, smaniando di realizzare qualcosa. E cosa comincio, che non ho il tempo neanche di ‘grattarmi la testa’? (Questa è Sicilia, signori miei).
Facciamo così: adesso facciamo un lavoretto all’uncinetto, va bene?
Sììììììì!
Inverno, lana, colori, nulla di chiaro in mente rispetto a cosa ne sarebbe venuto fuori …. et voilà!




Le righe, la compattezza data dalla lavorazione e la combinazione di colori hanno portato a un risultato che mi ha proprio entusiasmato. Una sciarpa caldissima, ve l’assicuro.
Da lì son nati poi i ‘fasciacollo’. Ancora più comodi e caldi delle sciarpe! (Di questi poi, ne riparleremo quando ricomincerà a fare un po’ di freddino).

Dal momento che l’uncinetto non si poteva abbandonare così in estate, in cotone ho realizzato una copertina per il bimbo di un’amica. 





Sebbene facesse molto caldo, la neomamma l’ha utilizzata tantissimo sia di sera, sia durante il giorno per entrare in quei negozi in cui appena arriva la bella stagione, sparano l’aria condizionata al massimo e raggiungono temperature glaciali (tanto che mancherebbero solo i pinguini per completare lo scenario polare). 




Tu ti prendi comunque il colera, ma il tuo pargolo è in una botte di ferro.



E ora questa sciarpa. Io me la mangerei, da tanto mi piacciono i colori.




Per chiudere in bellezza e sempre a proposito di uncinetto, vorrei tornare a quel primo ricordo d’infanzia, con la sua magia del lavoro in gruppo.
Il mondo dell’uncinetto è davvero spettacolare e oggi, grazie alla tecnologia, se ne può gioire abbondantemente: la rete è piena di veri e propri capolavori! Chi ha dato una sbirciata alla mia sezione di p(t)interest, avrà notato che gli ho dedicato una cartella dal nome Capitan uncinetto.
Ma torniamo al lavoro in gruppo. Vorrei rendere omaggio a una persona che seguo da molto tempo e che con la sua energia, grinta e creatività ha realizzato dei progetti davvero encomiabili. Roberta Castiglione è il suo nome e dal momento che ci sarebbero un milione di cose da dire su di lei, mi limito a parlare del progetto Social Crochet e vi consiglio di cliccare sul link per scoprire il resto. Roberta ha creato sulla sua pagina di Facebook un gruppo che, una volta alla settimana si riunisce on-line e, seguendo le sue istruzioni (sia attraverso delle immagini, sia attraverso i sapienti consigli elargiti nel corso di ciascuna sessione), impara i trucchi del mestiere e realizza cose sempre diverse.
Roberta mi ha riportato ai tempi del cortile soleggiato, delle nanerottole e dell'inebriante profumo dei tigli. Brava Roberta!

venerdì 20 aprile 2012

Pacchetti, pacchettini, misteri e sorprese


Non ricordo bene quando è cominciata. Probabilmente perché questa brama di colore e questa soddisfazione nel realizzare qualsiasi cosa con le mie mani mi hanno sempre accompagnata.
Fatto sta che quando lo posso fare, creare è come entrare in una specie di stato di trance.
E allora qualsiasi tipo di tecnica e di materiale sono da sperimentare.
Intendiamoci bene: non c’è nulla che possa essere buttato via con leggerezza.
E ora tutto torna. Persino i gusci di noci e le bucce d’arancia; persino le scatole di scarpe e gli avanzi di filo e lana; persino i ritagli di stoffa o le chiavi che non servono più; persino i barattoli del caffè o le lattine di pomodoro.
Da sempre i miei alberi di Natale sono stati il frutto di ispirazione e creazione di chi facendo a meno di un abete, voleva ricrearne lo stesso colore e calore.
Inventare al momento pacchetti regalo dà sempre una gioia immensa.
La soddisfazione di poter donare qualcosa creato con proprie mie mani è impagabile.
E allora non c’è più il tempo, non c’è più la fame, le ore scorrono senza che me ne renda conto.
Mauuu, è ora di mangiare.
Mauuu, è ora di andare a dormire.
Mauuu!

Sapete cosa vi dico? Dopo i fiori, che fanno tanto primavera, cominciamo questa storia dai pacchetti.
Non v’ingannate, non è un inizio dalla fine. È un principio dal mistero che è avvolto in ciascun delizioso involucro che ci si para davanti. I pacchetti, diciamocelo, son tutti belli, in fondo. Perché ciascuno ci riserva una sorpresa. Se poi il pacchetto è fatto con un pizzico di creatività, acquista un valore inestimabile.

Ed ecco, allora:

Perché buttar via gli avanzi di lana cotta?


E i gusci delle noci non son forse belli?


Se poi trovate un disegno che vi piace, potete sempre riprodurlo con i meravigliosi colori che vi ha regalato vostro marito.


La carta bicolore fa delle magie da sé.


Se l'anima del cordoncino è in metallo, allora è d'obbligo sbizzarrirsi.

                                     

E se la copertina del libro è deliziosa, chi sono io per nasconderla?





ps: qualche volta sogno che mi portino montagne di regali da impacchettare. 

lunedì 16 aprile 2012

Biglietti da visita e adesivi


Sto letteralmente friggendo! 
Non vedevo l'ora di farmi il biglietto da visita e finalmente ci sono quasi riuscita.
Quasi, sì, accidenti. Proprio all'ultimo un inghippo, che avrebbe potuto essere un'inezia, ha creato un mostro. E adesso non posso far altro che aspettare ... e friggere ... manco fossi una melanzana!
Comunque, mi sono così divertita a realizzare il mio biglietto, che poi non ho resistito e mi sono fatta anche degli adesivini quadrati. Del resto, mi servivano proprio. Ma sì. Dai, come si fa a chiudere i pacchetti senza adesivi? Qualcuno ci riesce? Mandate tutorial, vi prego! 
Tutto questo grazie a Moo, sito irresistibile grazie al quale si possono realizzare biglietti da visita, adesivi, etichette e cartoline. E lo si può fare sia caricando le immagini o le foto del proprio archivio personale, sia attraverso una ricchissima scelta di sfondi e proposte grafiche offerte dal sito stesso. Altro che imbarazzo della scelta, qui si va direttamente giù di testa. 
Ecco solo qualche esempio:

ottimi accostamenti di colore 


 una ventata di anni '70 

 gusto Marimekko


Bene, non mi resta che augurarvi buona navigazione e buon divertimento.
Io resto qui e ... friggo.

martedì 3 aprile 2012

Colori e ispirazione


Paesaggi ancora brulli. Qua e là esplosioni di colori incredibili.
E i miei fiori continuano a sbocciare. 



















Ora sono forcine per capelli. Domani forse spille e altro ancora. Non si sa mai dove porta l'ispirazione. A volte vien facendo, in altri momenti ti coglie di notte, giusto quando stai per addormentarti e sembra un po' da matti alzarsi a buttar giù un appunto, uno schizzo nel cuore della notte (e quando invece le forze mancano, si prova a ripetere mentalmente mille e mille volte l'idea, sperando che al risveglio sia ancora lì e non se ne sia andata via).

mercoledì 21 marzo 2012

Buona primavera





Buona primavera! 
Finalmente mi sono decisa e mi pareva, questa, davvero un'ottima occasione per dare inizio alle 'danze'. 
Sono molti coloro che con incantevoli creazioni e tripudio di colori hanno contribuito a ispirare questo progetto.
Sono molti coloro che con inestimabile generosità e impagabile entusiasmo hanno contribuito a far nascere tutto questo.
La passione … quella ... tutta mia!
'Ma che cosa farà mai - direte voi - questa qui che ringrazia il mondo, che par salita su un palco e già lì che ringrazia a destra e a manca? Ma cosa mai sarà nato?'
No, niente ... il mio blog.
'Ecchessarammai!' Diranno alcuni.
'E ti par poco!' Diranno altri.
'Ecchisseneimporta!' Altri ancora ... ma da lontano.
Insomma, lo so che adesso sembro un po' confusa, ma credetemi ... lo sono veramente! 
Questa cosa del blog mi agita parecchio.
Comunque, l'avventura è cominciata. E ora via, all'opera!